Oggi e domani abbiamo la possibilità di ammirare da vicino il nostro patrimonio artistico e culturale, grazie alla grande festa delle Giornate FAI di autunno.

Oltre 5.000 tra delegati e volontari FAI sono pronti a accompagnare i visitatori nei luoghi delle aperture, dai complessi religiosi ai palazzi, dai castelli alle aree archeologiche, dai piccoli musei ai parchi e giardini storici, e ancora borghi, aree naturalistiche, luoghi produttivi e molto altro.

Il Ministero della Difesa, lo Stato Maggiore della Difesa e le nostre Forze Armate hanno ancora una volta aderito con entusiasmo e concretezza consentendo l’accesso straordinario al pubblico in alcuni loro luoghi-simbolo, di significativa importanza storica e istituzionale.

Nell’area di La Spezia, la tradizionale partecipazione Difesa alle giornate FAI ha già avuto trascorsi importanti con l’apertura nel 2017 del Varignano e nel 2019, prima della sosta forzosa Covid, quella dell’Arsenale Militare Marittimo, in occasione dei 150 anni dalla sua costruzione, che ha registrato la cifra record di oltre 6.000 visitatori nelle giornate FAI d’autunno.

Quest’anno è stata la volta del complesso di Cadimare, sulle sponde occidentali del Golfo di La Spezia, ove oggi ho avuto il piacere di unirmi ai visitatori che hanno avuto accesso, grazie alle giornate FAI d’autunno 2021, ad uno dei molti complessi tutt’oggi testimonianza della profonda impronta militare caratterizzante La Spezia e il Golfo dei Poeti. 

Si tratta della storica area per operazioni con idrovolanti di Cadimare – realizzata a partire dagli anni ’20 del secolo scorso tra gli ampi spazi dell’Arsenale Militare Marittimo di La Spezia e il promontorio del Varignano, casa madre della componente subacquei ed in cursori della Marina – che fu uno dei luoghi in cui si svilupparono i primi esperimenti Aviatori dell’aviazione Navale, prima di cambiare dipendenza, nel marzo 1923 con la creazione dell’Aeronautica.

Non tutti sanno che proprio il Golfo della Spezia fu culla delle esperienze aviatorie con idrovolanti grazie a Mario Calderara, Ufficiale della Regia Marina titolare del 1° brevetto di volo italiano conseguito nel 1909 a Roma Centocelle dopo essere stato istruito da Wilbur Wright.

Fu grazie a questo pioniere del volo in Italia ed alle sue competenze anche nel settore della tecnica aviatoria che nel Golfo di La Spezia, entro l’Arsenale della Marina Militare, nacque il primo idrovolante italiano.

Si trattava della più grande “macchina volante” del tempo, interamente progettata, costruita e portata il volo – per la prima volta l’8 giugno 1912 con ai Comandi lo stesso Calderara – nell’area spezzina, aprendo una nuova frontiera nella giovanissima arte aviatoria mondiale.

Retaggio di queste radici profonde delle tradizioni volative del Golfo di La Spezia, oggi l’ex idroscalo di Cadimare – che mantiene simbolicamente la storica denominazione di aeroporto “Luigi Conti” – svolge il meritorio ruolo filantropico di l’assistenza agli orfani degli Aviatori.

Cadimare ospita l’Istituto Umberto Maddalena che fa parte dell’Opera Nazionale per i Figli degli Aviatori (O.N.F.A.), ente di diritto pubblico la cui attività è rivolta essenzialmente all’educazione morale, intellettuale, culturale e fisica degli orfani del personale militare dell’Aeronautica.

La visita presso l’ex idroscalo militare di Cadimare ci aiuta a comprendere meglio, nel suo complesso, l’importante ruolo da protagonista svolto dalla città e dall’intero territorio spezzino del levante ligure.

La città di La Spezia è infatti nata e cresciuta grazie all’intimo e inscindibile legame con la dimensione marittima e la militarità, come continua a testimoniare l’ancor oggi corposa presenza della Marina Militare.