In occasione della festa liturgica del Discepolo di Cafarnao, pubblicano convertitosi senza esitazioni alla chiamata del Cristo vivente.

La ricorrenza di San Matteo Apostolo ed Evangelista, Patrono della Guardia di Finanza, è occasione gradita per rinnovare la mia gratitudine agli uomini ed alle donne di questo importante Corpo di Polizia con competenza generale su tutta la materia economica e finanziaria, da sempre orgogliosamente fiero del proprio status militare e dell’appartenenza alle Forze Armate dello Stato.

Alla soglia dei due Secoli e mezzo dalla fondazione, le ‘Fiamme Gialle’ hanno sempre mostrato valore anche nei momenti più drammatici della nostra storia patria. Come nella Grande Guerra e nelle tumultuose fasi successive, tanto che Gabriele D’Annunzio nel 1920, a significarne la resilienza, riprese per essa la frase latina Nec Recisa Recedit, che ne sarebbe poi divenuta imperituro motto e a cui l’operato di ogni Finanziere ancora oggi si ispira.

L’altissima professionalità, l’abnegazione ed il senso del dovere con cui i militari della Guardia di Finanza assolvono quotidianamente – nei reparti territoriali e specialistici del Corpo – i propri compiti a favore della collettività, rappresentano i preziosi ingredienti che assicurano un contributo straordinario e prezioso alla stabilità e sicurezza del Paese, garantito attraverso la difficile opera di contrasto verso ogni forma di illegalità, il concorso al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica e anche con la partecipazione – in supporto ai nostri Soldati, Marinai, Avieri e Carabinieri – nelle moderne operazioni di difesa avanzata, per la salvaguardia degli interessi del Paese e della stabilità internazionale.